La contea di Yoknapatawpha, in Mississippi, è un piccolo universo che ha i tratti della leggenda: da queste parti la semplicità della vita quotidiana fa i conti con un passato glorioso e con un presente colmo di rancore. Ogni colpa, anche la più grave, diventa una medaglia da esibire sul petto o una speranza a cui aggrapparsi. Sui crimini di una comunità dove nessuno sembra innocente, indaga l’avvocato Gavin Stevens, una sorta di Sherlock Holmes del Sud: stessa saccenteria e narcisismo, una micidiale eloquenza e una naturale tolleranza per le stranezze dei suoi concittadini. Più che un legale, Stevens è il confessore e il redentore di questa dannata, misera, esaltata gente degli stati del Sud. Intorno a lui, e alla sua mente ordinatrice e geometrica, c’è un mondo che sta crollando: dal vecchio genitore carogna al piccolo idiota vittima della sopraffazione e assassino suo malgrado, ogni personaggio esprime tutta l’energia di chi cerca di non soccombere, di salvarsi qualunque sia il prezzo.
William Faulkner, premio Nobel per la Letteratura 1949, congegna un giallo in sei atti che è un viaggio implacabile nel cuore di tenebra dell’America.