Se dovessimo dividere il mondo animale fra intelligenti e non, dovremmo inserire gli uccelli fra i “geni”. Per decenni invece se ne è scritto come di animali guidati solo dall’istinto, dotati di un cervello primitivo, capace dei più elementari processi mentali. Ma non è così. Recentemente la scienza ha scoperto che gli uccelli sono molto, molto più intelligenti di quanto avessimo supposto: sono capaci di fare ragionamenti astratti, di risolvere problemi, di apprendere per imitazione (come i bambini), di riconoscere le facce e per-sino di conversare in modo significativo – tutto con un cervello così piccolo che potrebbe essere racchiuso in guscio di noce. Questi piccolissimi cervelli sono fatti soprattutto di sofisticati sistemi che processano le informazioni, grosso modo come la nostra corteccia cerebrale. Corvi e colibrì fanno cose intelligentissime, divertenti e anche dispettose. Costruiscono e usano piccoli utensili, cantano fra loro con accenti “regionali”, prendono complesse decisioni di navigazione senza chiedere indicazioni, ricordano dove hanno messo le cose attraverso elaborati configurazioni geometriche, intuiscono lo stato mentale dei loro simili, scherzano fra loro e usano i pneumatici delle macchine in corsa per rompere i gusci: tutti comportamenti di estremo acume, come possiamo osservare quotidianamente nei parchi, per strada, nei nostri giardini. Questo libro esplora la natura scaltra, gioiosa, saggia, calorosa e competitiva del mondo degli uccelli. Scritto con uno stile accattivante e leggero, e al contempo ricco di informazioni, ci regala delle indimenticabili descrizioni degli uccelli, del loro comportamento e del loro mondo.