Meadow e Carrie sono due amiche cresciute insieme nella Los Angeles degli anni ’80. Meadow è brillante, di famiglia ricca, irregolare, un po’ maledetta; Carrie è di origini più umili, insicura e sedotta dalla creatività nervosa e dalla sessualità più libera di Meadow.
Si conoscono da una vita, ogni esperienza dell’una – film, amori, studi – è stata vissuta anche dall’altra, come succede solo nelle amicizie più intense. Entrambe hanno una passione che è diventata col tempo il loro lavoro, il cinema, ma con visioni molto diverse: Meadow firma documentari impegnati e sperimentali, mentre Carrie si avvia a realizzare film di successo, con un tocco femminista. Ciascuna, col passare del tempo, mette in discussione le scelte dell’altra; ciascuna disapprova l’altra.
L’equilibrio instabile della loro amicizia è interrotto da una donna enigmatica, Jelly – questo è uno dei suoi nomi – il cui regno è il telefono; con la sua voce sa ascoltare e sedurre come nessun altro. Nessuno sa veramente chi sia, nessuno l’ha mai vista. L’oscurità è il suo regno finché non incontra la macchina da presa di Meadow.
Dana Spiotta conferma il suo straordinario talento, conducendo il lettore, con una scrittura vivida e ricca, nei labirinti di tre donne che giocano con la propria innocenza fino, forse, a perderla.