Anna Banti

Anna Banti, pseudonimo della scrittrice Lucia Lopresti (Firenze 1895 – Ronchi, Massa 1985), fu scrittrice, giornalista e saggista molto attenta alla condizione femminile. Assieme al marito Roberto Longhi fondò la rivista “Paragone”, di cui diresse la sezione letteraria. Tra le sue numerose opere, capaci di spaziare dalla biografia alla saggistica, dal romanzo storico, alla critica d’arte: Itinerario di Paolina (1937), Il coraggio delle donne (1940), Sette lune (1941), Artemisia (1948), Le donne muoiono (1952), Il bastardo (1953), Allarme sul lago (1954), La monaca di Sciangai (1957), Le mosche d’oro (1962), Campi elisi (1963), Noi credevamo (1967), La camicia bruciata (1973), Un grido lacerante (1981), Lorenzo Lotto (1953), Fra Angelico (1953), Diego Velázquez (1955), Claude Monet (1956), Opinioni, saggi e appunti letterari (1961).

Fausta Garavini, studiosa di letteratura francese, ha insegnato presso l’Università di Firenze. È autrice della traduzione integrale dei Saggi di Montaigne e di una vasta produzione saggistica. Dal 1972 è redattrice di “Paragone” e ha collaborato con altre riviste tra cui “Nuovi Argomenti” e “Littérature”. Ha pubblicato inoltre numerosi romanzi, tra cui Gli occhi dei pavoni (1979, Premio Mondello per la migliore opera prima), Diletta Costanza (1996, finalista al Premio Viareggio), Uffizio delle tenebre (1998), In nome dell’Imperatore, (2008, finalista al Premio Viareggio e al Premio Bagutta), Diario delle solitudini (2011, Premio Vittorini), Storie di donne (2012, finalista al Bagutta), Le vite di Monsù Desiderio (2014).