Drago Jančar è nato a Maribor, nel 1948. Nel 1974 viene accusato di “diffusione di propaganda ostile” dal regime jugoslavo e condannato a un anno di reclusione. Cominciò a lavorare per il quotidiano di Maribor “Večer”, senza poter scrivere articoli perché assegnato a compiti amministrativi. Alla fine degli anni settanta si trasferì a Lubiana dove ha partecipato ad alcune produzioni cinematografiche come sceneggiatore e aiuto regista. Dopo la morte di Tito e la graduale liberalizzazione in campo culturale, Jančar ha collaborato come drammaturgo con numerose compagnie teatrali e pubblicato i suoi primi romanzi. Dal 1987 al 1991 si è impegnato per la democratizzazione del suo paese come presidente del PEN Club sloveno. Le sue opere sono oggi tradotte in 33 lingue e pubblicate in Europa, Asia e America.
Tra i numerosi riconoscimenti ricevuti, ha vinto quattro volte il premio Kresnik per il miglior romanzo sloveno dell’anno, il premio Kresnik per il miglior romanzo del decennio (2020), il premio Herder (2003), il premio europeo di letteratura (2012), il prix du meilleur livre étranger (2014) e il premio di stato austriaco per la letteratura europea (2020).