Francesco Arcangeli (1915-1974), critico e scrittore, è fra i più significativi protagonisti della storia dell’arte del secondo Novecento. Allievo di Roberto Longhi, direttore della Galleria d’arte moderna di Bologna dal 1958, nel 1967 viene chiamato alla cattedra di Storia dell’arte dell’Università di Bologna, rilevando l’insegnamento dello stesso Longhi. Grande studioso dell’arte emiliana e bolognese, su cui pubblica importanti contributi per la rivista “Paragone” negli anni ’50, è anche critico attento all’arte moderna e contemporanea, scoprendo la generazione dell’Informale. Tra i suoi saggi, che si sono imposti come punti di riferimento per la critica d’arte, ricordiamo Gli impressionisti a Venezia (1948), Morandi (1964), Natura ed espressione nell’arte bolognese ed emiliana (1970), Dal Romanticismo all’Informale (1977, postumo).
La nave di Teseo ha pubblicato in questa stessa collana il primo volume dei Saggi per un’altra storia dell’arte. Da Wiligelmo a Crespi (2022).