“Con la cultura non si mangia” scolpiva lapidaria una frase attribuita ad un noto ministro di qualche anno fa. Eppure in un Paese come l’Italia che dell’intreccio tra arte, bellezza, storia, paesaggio ha fatto da secoli un tratto della propria identità, la cultura può e deve essere non solo una leva di crescita civile e democratica, ma un fattore strategico per uno sviluppo economico sostenibile, una chiave possibile, dopo la pandemia e le sue conseguenze sanitarie e sociali, per iniziare a scrivere il dopo, con uno sguardo lungo, dotato di respiro.
Questo libro è insieme manifesto di idee e diario di viaggio, racconto dal vivo di una stagione vissuta nel cuore del ministero che presidia la bellezza. Un percorso che ci restituisce, in filigrana, i risultati ottenuti e le difficoltà incontrate, le questioni aperte e le idee per il futuro.