Si comincia con un viaggio per mare. C’è una nave militare che risale la costa dall’Albania a Trieste, sulla nave uno scrittore che lungo quell’Adriatico smagliante ripercorre la storia imperfetta e dilaniata di tutte le vite di frontiera. Nascosta in cabina trova una capricciosa compagna di viaggio, eccitante come una fantasia. Lui si è imbarcato quasi per caso, recalcitrante “ambasciatore di cultura” nei paesi della costa orientale. Lei scappa e ricompare, lo attira e lo intrappola. Vuole una storia, vuole la sua. Il tema dell’identità, declinato in una storia avvincente – anzi due – si manifesta in tutta la sua complessità. Da dove veniamo, che lingua parliamo, cosa mostriamo di noi, come ci raccontiamo a noi stessi e agli altri? Un romanzo di straordinaria attualità che è un viaggio profondo nella scrittura, in cui osservare in filigrana la vita che scorre fuori e dentro i margini del foglio.
“Insieme ad A perdifiato, con cui rivelò il suo non comune talento, A nome tuo è forse il miglior romanzo di Mauro Covacich.” Angelo Guglielmi, Tuttolibri – La Stampa
“Pagine di intensa commozione, sguardi impassibili e tremendi, in un sottile gioco di specchi che anima la sua autofiction, l’intreccio tra menzogna e realtà, il rilievo di una presenza personale che è nello stesso tempo falsa e vera, tanto più falsa quanto più è reale.” Giulio Ferroni, Alias – Il Manifesto