Quando, nel 1999, il governo della Giordania concesse l’amnistia a un gruppo di prigionieri politici detenuti in un carcere di massima sicurezza in mezzo al deserto, non aveva la minima idea che tra di essi ci fosse anche Abu Musab al-Zarqawi, un terrorista capace di diventare in pochi anni l’architetto del movimento più pericoloso del Medio Oriente prima, e del mondo intero poi.
Bandiere nere di Joby Warrick mostra in modo magistrale come la determinazione di un solo uomo e gli errori strategici dei presidenti americani George Bush e Barack Obama abbiano permesso che le bandiere dell’ISIS si issassero sull’Iraq e la Siria, prima di spargere sangue in tutto il mondo.
Sulla base di informazioni ad altri inaccessibili, ottenute sia da fonti giordane che della CIA, Warrick tesse un’avvincente e dettagliata cronaca – attimo dopo attimo, fatto dopo fatto – della nascita e crescita di un mostro che ha adepti in tutto il mondo, e che sta colpendo tanto l’Europa e gli Stati Uniti, quanto l’area mediorientale e oltre. Una storia raccontata dal punto di vista di spie, diplomatici, agenti dei servizi segreti, generali e capi di stato, molti dei quali compresero in anticipo la minaccia, ne intravidero la maggiore pericolosità rispetto a quella di al-Qaida, cercarono di arrestarne in tempo la violenza, ma non vennero ascoltati.
Bandiere nere rivela in modo definitivo, avvincente e accessibile il lungo arco di vicende che ha portato alla costituzione della trama terroristica più pericolosa che l’Occidente abbia mai conosciuto.
Traduzione di Alberto Cristofori.
Miglior libro per “The New York Times”, “The Washington Post”, “People Magazine”, “San Francisco Chronicle”, “Kansas City Star” e “Kirkus Reviews”.
“Non c’è libro migliore per comprendere le origini dello Stato islamico e la mente del suo fondatore al-Zarqawi.” – The New York Times
“Un libro che rimarrà nel tempo.” – Los Angeles Times
“Un page-turner, una lettura necessaria.” – Chicago Tribune
“Ti inchioda dalla prima all’ultima pagina.” – Rick Atkinson
“Un racconto straordinario, scritto col piglio di un vero autore di crime novel.” – Kirkus Review