Si può raccontare la medicina con le parole della letteratura e le immagini d’arte? La risposta che viene da queste pagine è un convinto sì. La cultura scientifica e quella umanistica non sono infatti due mondi contrapposti, ma due sguardi che si confrontano come volti allo specchio, capaci di mostrare imprevedibili e fortissime affinità. Alberto Mantovani e Claudio Longhi – un medico immunologo e un regista e uomo di teatro – raccontano la straordinaria relazione tra immaginazione scientifica e creazione artistica, mostrando quanto l’estetica sia stata una spinta determinante per la ricerca medica, almeno quanto quest’ultima abbia ispirato l’estro di scrittori, pittori e poeti nel corso dei secoli. Un viaggio rigoroso e sorprendente che comincia con la descrizione dei primi effetti di memoria immunologica da parte di Tucidide. Durante la peste di Atene, nel V secolo a.C., chi ha già contratto la malattia non viene colpito dal morbo una seconda volta: è la nascita degli studi sul sistema immunitario, venticinque secoli prima che la peste torni protagonista del romanzo omonimo di Albert Camus. Se Lucano offre squarci poetici ma di grande precisione scientifica su allergie e veleni, Boccaccio mette in guardia dai ciarlatani e dai loro rimedi miracolosi; nell’età dei Lumi gli studi sul vaiolo entrano nelle corrispondenze di Lady Montagu e nelle opere di Parini e Voltaire; il grande romanzo ottocentesco e l’opera lirica raccontano affascinati la tubercolosi, mentre la lotta al cancro è al centro di alcune delle più intense pagine di Solženicyn; nel Novecento un medico come Schnitzler testimonia le inquietudini del nuovo secolo diventando scrittore in prima persona, affrontando in letteratura questioni etiche che ci interrogano ancora oggi. Arricchito da un corredo iconografico sulla medicina nella storia dell’arte, questa “breve storia” è uno straordinario ponte tra due culture ritenute a torto inconciliabili. Un compendio affascinante che ci conduce dall’età antica alle nuove frontiere dell’intelligenza artificiale al servizio della medicina, condividendo i sogni rivoluzionari di artisti, medici e scienziati.
Claudio Longhi, nato a Bologna nel 1966, è direttore artistico, regista teatrale e professore ordinario di Storia della regia e di Istituzioni di regia presso l’Università di Bologna. Al percorso accademico ha sempre affiancato l’impegno teatrale attivo, lavorando dapprima nel campo della regia e della formazione, quindi allargando la propria sfera di operatività al dominio organizzativo. Oltre cento le sue pubblicazioni riguardanti la storia della regia, la storia dell’attore, l’evoluzione della drammaturgia contemporanea e il sistema teatrale italiano. Membro dell’Accademia dei Lincei, dal dicembre 2020 ha assunto la Direzione del Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa.
Alberto Mantovani è nato a Milano nel 1948 dove si è laureato in Medicina e Chirurgia nel 1973. Dopo la specializzazione in Oncologia, ha lavorato in Inghilterra e negli Stati Uniti. Ha guidato il Dipartimento di Immunologia e Biologia Cellulare dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano dal 1996 al 2005, ed è stato docente dell’Università degli Studi di Brescia (dal 1994 al 2001) e successivamente dell’Università degli Studi di Milano. Da ottobre 2005 è Direttore Scientifico di Humanitas e, dal 2014, docente di Humanitas University, di cui oggi è Professore Emerito. È anche full Professor, Chair of Inflammation and Therapeutic Innovation, presso la Queen Mary University di Londra. Ha contributo al progresso delle conoscenze nel settore immunologico sia formulando nuovi paradigmi sia identificando nuove molecole e funzioni. Per la sua attività di ricerca ha ricevuto diversi premi in Italia e all’estero: fra questi, particolarmente significativi sono i recenti Robert Koch Award per la Medicina (2016), il premio triennale dell’Organizzazione Europea degli Istituti del Cancro (OECI - 2016) e il Prize for Excellence in Medicine (AICD - 2018) per il suo contributo all’Immunologia e Immunoterapia del Cancro, il Lifetime Achievement Award della Immunotherapy of Cancer Conference, Vienna, e il Pezcoller Foundation-AACR International Award (2019) dell’American Association for Cancer Research for Outstanding Contribution to Cancer Research, oltre al CIMT - Cancer Immunotherapy Association Lifetime Achievement Award (Mainz, 2021). È stato Presidente dell’International Union of Immunological Societies (IUIS), di cui attualmente è Past President. Da diversi anni è valutato come il ricercatore italiano a più alto impatto nella letteratura scientifica internazionale. Per La nave di Teseo ha pubblicato
Non avere paura di sognare. Decalogo per aspiranti scienziati (2016) e
I vaccini fanno bene (2020, con Guido Forni, Lorenzo Moretta, Giovanni Rezza).