Milano, 1978. Una donna potente e fatale ha lanciato una sfida a due compagnie teatrali rivali: mettere in scena una nuova versione dell’Iliade. Chi vincerà la contesa otterrà la gestione del più importante teatro della città. Pietro Raphèl e Gionata Mai sono i due attori più in vista, due volti dello stesso eroe, destinati a scontrarsi in un vertiginoso romanzo di passioni, un’avventura letteraria che ci insegue con una domanda semplice ma decisiva: siamo capaci di perdonarci? Il guanto di sfida è l’inizio di una folle corsa che ha il respiro dell’epica e che porterà i protagonisti a fare i conti con se stessi, a mettere in discussione gli affetti più cari e la loro stessa vita, fino a dimenticare il confine, divenuto sempre più labile, tra verità e finzione. Achille, Patroclo, Ettore e gli altri eroi del poema omerico escono dalla dimensione del mito per incarnarsi negli attori che li interpretano, fino a fondere i propri destini gli uni negli altri. Sarà la pazzia di un amico geniale a indicare la via e a suggerire ai personaggi una risposta che, inevitabilmente, riguarda tutti noi.
Andrea Moro firma un romanzo potente che porta sul palco le nostre emozioni più viscerali: l’amore, l’orgoglio, il tradimento, la vergogna e l’amicizia.