Parole d’amore e di letteratura

Il corposo carteggio tra Federico De Roberto ed Ernesta Valle Ribera – ribattezzata Renata (perché “rinata” all’amore) o Nuccia (diminutivo di “femminuccia”) – copre un lungo arco di tempo in un intricato, pertinace intreccio di temi intimi e letterari. Un’ardente storia d’amore che ci rivela aspetti ignorati dell’austero e schivo autore de I Vicerè e insieme della vita mondana, sociale, culturale dei due poli fra cui si snoda, Milano e Catania, tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento. Meta prediletta di De Roberto, al pari dei sodali Verga e Capuana, sospinti da un senso d’irrequietezza, da un’aspirazione a più vasti orizzonti, Milano rappresenta, e il carteggio ne è ampia testimonianza, la capitale dei poteri finanziari e culturali, la città più progredita, operosa, ricca di vivacità artistica e di brulicanti iniziative, con le sue prestigiose case editrici (Fratelli Treves, Galli), le grandi testate giornalistiche (il “Corriere della Sera”, la rivista “La Lettura”), i rinomati teatri (la Scala, il Manzoni, il Filodrammatici, il Lirico, l’Eden), gli eleganti ritrovi (il Biffi, il Cova, il Savini, il Caffè dell’Accademia), gli elitari salotti (di donna Vittoria Cima, di Virginia Borromeo, della stessa Ernesta Valle Ribera). È lì che a De Roberto sono consentite assidue frequentazioni con i maggiori esponenti dell’intellighenzia dell’epoca, giornalisti, scrittori, editori. Amante appassionato, impetuoso, temerario, travolgente, De Roberto, per il tramite della mediazione di un focoso, insistito, spregiudicato ricordare, rinnova ebbrezze amorose per consolidare un vincolo carnale, quasi a tenere legata la sua “Nuccia”. Talora impetuoso fino alla sfacciataggine, all’impudicizia, all’eccesso.

I curatori
Sarah Zappulla Muscarà, ordinaria di Letteratura Italiana all’Università di Catania, si occupa di narrativa, teatro e cinema fra Otto e Novecento, di edizioni di testi e carteggi inediti.
Enzo Zappulla, presidente dell’Istituto di Storia dello Spettacolo Siciliano, è autore di numerosi volumi riccamente illustrati sulla storia del teatro siciliano.
Presso La nave di Teseo insieme hanno curato I Pirandello. La famiglia e l’epoca per immagini (2017) e Tutte le opere di Ercole Patti (2019).




Federico De Roberto

Federico De Roberto (1861-1927), sodale di Verga e Capuana, dalla ricca e variegata produzione giornalistica, narrativa e saggistica, tocca uno dei vertici del verismo europeo nel capolavoro I Vicerè (1894), potente affresco della Sicilia borbonica e dell’unificazione nazionale, al centro di quel Ciclo degli Uzeda che prende le mosse da L’Illusione (1891) per concludersi con L’Imperio (1929, pubblicato postumo).