Incantate fantasmagorie e sorprendenti divagazioni sono quelle che animano il capolavoro letterario di Ariosto. Un’opera che profetizza la modernità e le sue mai prevedibili traiettorie. Un’opera che sembra volerci raccontare di semplici cavalieri erranti appartenenti a un mondo lontano, e invece parla di noi, abitatori del ventunesimo secolo. Questo è l’Orlando furioso. Un’avventura letteraria di cui sono protagonisti la follia e l’amore. Sì, perché, se l’amore è sempre segno di follia, allora la vita stessa è dominata dalla follia; perché nulla si muoverebbe, nelle nostre vite, se non per amore.
Massimo Donà (Venezia, 1957) è professore ordinario di Filosofia teoretica presso l’Università San Raffaele di Milano. Dopo la laurea nel 1981 con Emanuele Severino, ha collaborato con Massimo Cacciari, e con lui e Romano Gasparotti ha fondato la rivista Paradosso. Tra le sue numerose pubblicazioni segnaliamo:
Sull’assoluto. Per una reinterpretazione dell’idealismo hegeliano (1992),
Filosofia del vino (2003),
Aporie platoniche. Saggio sul “Parmenide” (2003),
Sulla negazione (2004),
Magia e filosofia (2004),
Serenità. Una passione che libera (2005),
Filosofia della musica (2006),
La filosofia dei Beatles (2018). Con La nave di Teseo ha pubblicato
Dell’acqua (2019).