Sono atmosfere rarefatte e surreali a fare da sfondo ai racconti di Disadorna. Seguendo quel tocco lieve e ironico che contraddistingue il realismo magico tutto padano di Dario Franceschini, incontriamo uomini storditi di fronte alla vastità del mare, ci perdiamo nella nebbia che avvolge la pianura, scoviamo ricordi e amori lontani, vediamo le storie con gli occhi dei protagonisti.
Forse, ci dice l’autore, è proprio nelle cose più semplici della vita che si nasconde la felicità.
Dario Franceschini, con il suo primo romanzo
Nelle vene quell’acqua d’argento, uscito nel 2006, ha vinto in Francia il Premier Roman di Chambéry e, in Italia, il premio Opera Prima Città di Penne e il premio Bacchelli. In seguito ha pubblicato
La follia improvvisa di Ignazio Rando, da cui è stato tratto un omonimo spettacolo teatrale,
Daccapo, Mestieri immateriali di Sebastiano Delgado e la raccolta di racconti
Disadorna. I suoi romanzi sono tradotti in Francia per Gallimard. È stato per sette anni Ministro della Cultura.