Disuguaglianze e malattie. La sfida aperta della sanità mondiale

Il diritto alla salute è uno dei diritti fondamentali e imprescindibili della società in cui viviamo. Eppure, benché sia inserito nella Costituzione italiana e in quella di altri Paesi, e sia ribadito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, non sempre questo diritto viene tutelato. O meglio, non sempre e non dappertutto è possibile applicarlo concretamente.
La salute, intesa come stato di reale benessere e non solo come assenza di malattia, è del resto un indicatore complesso, frutto di tanti fattori non solo clinici, ma anche ambientali, sociali, storici ed economici: dipende dall’alimentazione, dal grado di ricchezza, dal livello di istruzione, dall’adozione di comportamenti a rischio… E ancora: per valutare lo stato di salute di un Paese occorre studiarne il sistema sanitario, la possibilità di accedere gratuitamente alle cure, di raggiungere gli ospedali e ricevere farmaci o trattamenti altamente tecnologici. Già da queste prime considerazioni appare chiaro come, prevedibilmente, non tutti nel nostro pianeta – ma lo stesso discorso vale anche all’interno dello stesso Paese – hanno la medesima capacità di essere curati e di vivere in salute. L’emergenza pandemica non ha fatto altro che evidenziare una situazione critica, che si presenta come una grave contraddizione che non è più possibile ignorare, nonché come la sfida che governi e istituzioni sovranazionali sono chiamati ad affrontare (e a vincere) il più presto possibile.
Questo saggio compie un’analisi lucida, rigorosa, ricca di dati e statistiche e ci costringe a fare i conti con una realtà inaccettabile e troppo a lungo sottovalutata, ponendo le basi per una riflessione seria sull’argomento non soltanto nel contesto italiano, ma a livello internazionale.





Domenico Ribatti

Domenico Ribatti (1956) è professore ordinario di Anatomia umana all’Università degli Studi di Bari. Sin dai primi anni Novanta ha coniugato la ricerca medica con l’interesse per la cultura umanistica, come collaboratore di “L’Indice”, “Belfagor”, “Le Scienze”, “Sapere” e delle pagine culturali del “Corriere del Mezzogiorno”, della “Gazzetta del Mezzogiorno”, e del “Manifesto”. Ha pubblicato Un medico d’avanguardia. Gianni Bonadonna e la chemioterapia dei tumori (2015), Agli albori della embriologia sperimentale (2016), L’immunologia nel Novecento (2017), La cura del cancro nel Novecento (2017), Il maestro dei Nobel. Giuseppe Levi anatomista e istologo (2018), La buona medicina, Per un nuovo umanesimo della cura (2020), e Giulio A. Maccacaro, scienziato militante (2021).