Con un’opera che è in parte dramma familiare e in parte romanzo picaresco, Ayad Akhtar offre uno sguardo attento e profondo sugli Stati Uniti e sulle loro contraddizioni, mescolando finzione e biografia.
Un racconto intimo sul reale valore dell’identità, sulle difficoltà di essere americano e mussulmano nel mondo post 11 settembre, ma anche la storia dell’influenza della crisi economica e della cavalcata elettorale di Trump nei rapporti tra un padre immigrato, che ama gli Stati Uniti e tutto ciò che rappresentano anche quando ciò mette in pericolo la sua stessa posizione e sicurezza, e un figlio, americano per nascita e formazione, che però inizia a dubitare dei valori con cui è cresciuto, quelli domestici, ma soprattutto quelli patriottici e consumistici tipici della sua generazione. Con un’opera che è in parte dramma familiare e in parte romanzo picaresco, Ayad Akhtar offre uno sguardo attento e profondo sugli Stati Uniti e sulle loro contraddizioni, mescolando finzione e biografia racconta la storia di un padre e un figlio, dei rapporti con il passato e con le proprie radici e della necessità di affrontare i problemi che questi pongono per sentirsi bene a casa propria.
Traduzione di Milena Zemira Ciccimarra.
Ayad Akhtar è un romanziere e drammaturgo statunitense. Le sue opere sono state pubblicate ed interpretate in oltre venti lingue. È vincitore del Premio Pulitzer per il teatro nel 2013 e del Premio Letterario dell'American Academy of Arts and Letters nel 2017. Ayad Akhtar è l'autore di
Elegie alla patria (Little, Brown & Co.), che il Washington Post ha definito "un tour de force" e il New York Times ha selezionato nella Top 10 Book del 2020, definendolo "intonatissimo e virtuosistico.” Ayad Akhtar sta adattando
Elegie alla patria per una serie esclusiva per FX, con il regista Oren Moverman e Kumail Nanjiani come protagonista. Il suo primo romanzo,
American Dervish (Little, Brown & Co.), è stato pubblicato in oltre venti lingue. Come drammaturgo, ha scritto
Junk (Lincoln Center, Broadway; Kennedy Prize for American Drama, nomination ai Tony Award);
Disgraced (Lincoln Center, Broadway; Premio Pulitzer per il dramma, nomination ai Tony Award);
The Who & The What (Lincoln Center) e “The Invisible Hand” (NYTW; nomination all'Obie Award, all'Outer Critics Circle John Gassner Award, all'Olivier e all'Evening Standard). Tra gli altri riconoscimenti, Ayad Akhtar ha ricevuto lo Steinberg Playwrighting Award, il Nestroy Award, l'Erwin Piscator Award oltre a borse di studio dell'American Academy in Rome, MacDowell, Sundance Institute e Yaddo, dove ricopre il ruolo di Board Director. Ayad Akthar è membro del consiglio di amministrazione del New York Theatre Workshop e del PEN America, di cui è presidente. Il suo sito web è
ayadakhtar.com/about.