Il narratore di questo romanzo, un uomo di mezza età di nome Christian Kracht, si reca con riluttanza a Zurigo, città che disprezza profondamente, per andare a trovare la madre anziana, malata e, per di più, dipendente da alcol e psicofarmaci. Quando arriva nella lussuosa casa della donna, lei, già mezza ubriaca, lo accoglie con i consueti rimproveri. Quasi per cambiare quella trama che conosce fin troppo bene, Christian decide, stupendo perfino se stesso, di portarla in un viaggio che attraversa la Svizzera. La signora Kracht, inizialmente controvoglia, decide di affidarsi al figlio, ma prima ritira dalla banca una grossa somma di denaro, frutto dei suoi investimenti nell’industria delle armi, e decide che il viaggio sarà una splendida occasione per sperperare una fortuna ottenuta in modo così bieco. Tra una sosta in una inquietante comune di montagna, un tentativo di rapina, il rischio di un’overdose da farmaci e una colazione a base di trote, madre e figlio ripercorrono il loro travagliato passato e quello della famiglia. Dai legami con il nazismo, alla figura ingombrante e spigolosa del padre, fino alla loro profonda incapacità di comunicare, affrontando, finalmente, i fantasmi che li hanno sempre divisi e allontanati.
Eurotrash è un viaggio attraverso la Svizzera, i suoi panorami e i suoi segreti, ma soprattutto è la storia tragicomica e bellissima di una famiglia borghese come tante, dei suoi demoni, della vergogna e del senso di colpa ereditati dal passato e della necessità di superarli.