Domenico Laurana vive i suoi vent’anni in una Brianza popolare che gli sta stretta. Figlio di emigrati siciliani, è un sociopatico che ha abbandonato gli studi e non vuole trovarsi un lavoro. È un lettore voracissimo e ai libri consacra le sue giornate. La sua è una specie di rinuncia alla vita, prigioniero di un’apatia inscalfibile. Nemmeno l’amore di Anna, come lui amante delle poesie di Pasolini, riesce a scuoterlo.
Ma questa immutabilità subisce una frattura quando Domenico si ribella all’ordine paterno di impiegarsi in fabbrica. Per sfuggire alla fatica operaia, cede alle lusinghe di un personaggio sinistro che lo trascina in una parabola criminale che cambia per sempre il suo destino.
“Per Domenico i personaggi sono più vivi delle persone. La letteratura è, garbolianamente, una stanza separata: parallela alla vita, ma più vera, patologica, insostituibile.” Massimo Onofri, Avvenire
“Dentello sa renderci complici con il suo eroe negato, mostrandoci come l’altra faccia del suo subire il mondo, sia una sacra ostinazione, una colpa da abbracciare.” Alessandro Beretta, La Lettura – Corriere della sera
“Finché dura la colpa sembra un romanzo caduto come da un’altra epoca: la prosa bruciante, nervosa e insieme levigatissima ricorda libri pienamente novecenteschi, tutti scritti intorno a una ferita.” Paolo Di Paolo, Tuttolibri – La Stampa
“Storia di una canettiana bulimia cartacea, storia di un’ inadeguatezza e inettitudine al vivere, storia di un delitto involontariamente subito e di un castigo a suo modo liberatorio.” Renato Minore, Il Messaggero