Salim è un bambino intelligente, amante dei libri, e ha sempre saputo di essere un figlio indesiderato per suo padre Masud. Così è cresciuto affascinato dallo zio Amir, un uomo brillante ed estroverso, che vive con loro in una casa piena di segreti che alimentano gli incubi notturni del ragazzo. Sono gli anni ’70 e Zanzibar sta cambiando volto: l’arrivo dei turisti sulle spiagge bianche dell’isola offusca rapidamente la memoria dell’indipendenza dal Regno Unito e della rivoluzione che ha dato un nuovo assetto al paese. Quando suo padre, chiuso in una solitudine sempre più impenetrabile, se ne va improvvisamente di casa, Salim è confuso, prova vergogna, e le misteriose assenze della madre peggiorano la situazione. È ancora lo zio Amir, diventato un importante diplomatico, a offrire al giovane una via di fuga, invitandolo a frequentare un college a Londra. Quella città fredda, ostile e affollata, mette a dura prova i sogni di Salim, determinato però a cercare la sua strada mentre scopre i lati oscuri della sua famiglia e conosce la verità sui suoi affetti, sull’amore, il sesso e il potere.
Il premio Nobel Abdulrazak Gurnah descrive l’esperienza dell’immigrazione senza retorica, in un romanzo intenso sull’appartenenza e il tradimento: la storia di un ragazzo che impara a difendersi dalla vita con la forza della letteratura.
“Un romanzo che ti lascia qualcosa dentro: Gurnah sa che un cuore può spezzarsi senza far rumore, lentamente, e più volte.”
Kamila Shamsie, The Guardian