Il collezionista di specchi

Sardegna, secondo dopoguerra. Il piccolo Bertinu Muscari ha il terrore degli specchi, ereditato dal nonno che ha sempre evitato di specchiarsi. Soltanto in punto di morte l’uomo chiede al nipote di porgergli uno specchio per la prima e ultima volta, perché “la morte si sconfigge solo guardandola in faccia”. Nonno Boelle, detto Berritta per via del cappello che non si leva mai, lascia così a Bertinu una paura incontrollabile degli specchi, per la quale il ragazzo diventa lo zimbello del paese, impegnato com’è a evitare di incrociare il minimo riflesso del proprio viso. Ci vorranno le arti misteriose di tzia Pasca per fargli scoprire che ogni volta che si specchia può sognarsi diverso, in un’altra vita. Da quel momento Bertinu, che impara il mestiere del cavatore fino a diventare un’artista della pietra, gli specchi li compra, li ruba, li scambia, sperando di trovare quello giusto che gli riveli qualcosa di sé, mentre vive tutte le storie che riesce a immaginare.
Con una prosa magica, immersa in una Sardegna senza tempo, Il collezionista di specchi è un romanzo toccante, umano come i personaggi che lo animano, tra legami ritrovati, famiglie felici senza saperlo, amori violenti e appassionati, matti, sconfitti, emarginati, assassini, sogni e vendette. Una storia in cui le parole aiutano a ricordare qualcosa che vorrebbe farsi dimenticare.

Salvatore Niffoi

Salvatore Niffoi, nato a Orani in Barbagia nel 1950, ha insegnato nelle scuole medie prima di esordire nella narrativa con Collodoro (1997). Tra le sue opere, tradotte in diverse lingue, ricordiamo Il viaggio degli inganni (1999), La leggenda di Redenta Tiria (2005), La vedova scalza (2006, premio Campiello), Ritorno a Baraule (2007, premio letterario Alessandro Manzoni - Città di Lecco), Il pane di Abele (2009), Pantumas (2012), La quinta stagione è l’inferno (2014), Il venditore di metafore (2017) e Le donne di Orolé (2020). Presso La nave di Teseo ha pubblicato Nate sotto una cattiva luna (2023).