Scrittore, viaggiatore, fotografo, etnologo, alpinista, padre ma anche figlio e fratello: Fosco Maraini è stato tutto questo agli occhi della figlia Dacia che, rileggendo i taccuini e gli appunti paterni dalla grafia minuscola, compone in questo libro il ritratto di un uomo straordinario secondo il proprio, intenso lessico familiare. Lo sguardo inafferrabile di Fosco, curioso e sempre impaziente di vita, di nuove conoscenze ed esperienze, si ferma su geografie favolose – l’Oriente affascinante e ostile delle alte vette innevate e l’amato Giappone – su popoli remoti – come gli Ainu cacciatori d’orsi nell’isola di Okkaido – e su lingue inconsuete e non, le cui parole scivolando dall’una all’altra si contaminano divenendo fasci di suoni, “polline di sogni”. Fosco Maraini indaga tanto l’umano quanto il divino e il naturale con sensibilità e rigore, li esplora, li fotografa e soprattutto li racconta: scrivere è il primo, necessario, passo per chiarire il pensiero, per provare a racchiudere ogni cosa in un sistema comprensibile e spiegabile. Intenso, emozionante e sincero, Il gioco dell’universo è anche, o forse soprattutto, il racconto del legame tra un padre e una figlia: in ogni pagina vivono la bellezza e il tormento dei sentimenti, dove l’altro è intimamente conosciuto eppure sempre misterioso, vicino e lontano come solo sanno essere le persone che più nel profondo segnano la nostra vita.