Una guerra devastante colpisce il cuore dell’Europa, il Medio Oriente è infiammato da tensioni mai sopite, avvertiamo quasi quotidianamente minacce di attacchi nucleari che pensavamo appartenessero al passato. I conflitti si moltiplicano e intensificano, il braccio di ferro tra Occidente, Russia e Cina condiziona lo scacchiere mondiale e influenza il nostro modo di vivere, fino a mettere in discussione le basi stesse della nostra civiltà. Come siamo arrivati a questo punto? Amin Maalouf indaga le origini del confronto tra l’Occidente e i suoi avversari, ripercorrendo il cammino di quattro grandi nazioni: il Giappone, primo paese dell’Asia a sfidare la supremazia delle nazioni “bianche”, campione di accelerazioni e successi sorprendenti e di altrettanto veloci cadute; la Russia sovietica, che costituì, per tre quarti di secolo, una formidabile opposizione all’Occidente e al suo sistema di valori, prima di implodere e crollare a sua volta; la Cina, che nel XXI secolo, per il suo sviluppo economico, per il peso demografico e per l’ideologia dei suoi leader, rappresenta la principale sfida allo status quo del predominio occidentale; e infine gli Stati Uniti, che hanno resistito a ciascuno di questi sfidanti per diventare da oltre un secolo e mezzo l’unica potenza finanziaria, militare, culturale capace di egemonia, ma che mostrano oggi, a loro volta, i segni di una crisi profonda.
Maalouf tesse le storie di questi paesi in un grande affresco che fa luce, come mai prima d’ora, sulla vera posta in gioco nei conflitti che stiamo vivendo, ne colloca lo sviluppo preoccupante in un contesto storico più ampio, racconta le motivazioni dei protagonisti e coglie gli incredibili paradossi del nostro tempo, incapace di guardare alle lezioni del passato.