Una grande trasformazione del mondo è avvenuta tra due date: il 9 novembre 1989, con la caduta del muro di Berlino, e il novembre 2019, quando scoppia a Wuhan l’emergenza Covid-19. Col crollo del muro di Berlino scompare il nemico, tutti si sentono fratelli e uguali. Si aprono le frontiere, crollano le istituzioni consolidate, inizia la globalizzazione. È un periodo di slancio impetuoso, pieno di speranza, di creatività, di utopia, ma il nuovo processo travolge il mondo consolidato, dagli stati-nazione alla famiglia, alla coppia. Genera ricchezza, ma anche enormi poteri e grandi fragilità in tutti i settori – lavorativo, sociale, assistenziale, politico, culturale, economico. La crescita, che sino a un certo punto prometteva di essere senza fine, entra in crisi e con l’arrivo del Covid-19 il mercato si dimostra insufficiente. Di colpo, ritorna a essere importante lo Stato; il suo intervento. E si afferma il bisogno di ordine, di regole, di disciplina, di giustizia. Di un nuovo ordine planetario. L’occidente riscopre i suoi valori. È l’inizio di una nuova epoca, di un nuovo risveglio, di una rinascita. Alla domanda da dove veniamo, dove siamo e dove andiamo, Alberoni e Cattaneo rispondono che veniamo da un periodo di tumultuosa espansione, di grandi invenzioni, ma anche di selvaggio disordine e che stiamo dando inizio a una nuova era di ricostruzione dell’ordine mondiale a cui tutti dobbiamo partecipare col nostro contributo intellettuale, culturale e morale.