
L’incontro inatteso fra due scrittori di generazioni diverse. Claudio Magris e Paolo Di Paolo, partendo dal turbolento ingresso negli anni Venti di questo secolo, riflettono sui passaggi fra epoche e sulla velocità del mutamento, sulla impossibilità di “disattivare la Storia”. Né apocalittici né integrati, cercano uno spazio di lettura diverso del presente, e lo fanno esplorando le possibilità della scrittura, che fissa il volto “candido, comico, tragico, cinico, struggente, incantevole, repellente” del mondo.
Consapevoli del fatto che scrivere possa avvicinarci alla vita ma anche allontanarcene irrimediabilmente, cercano di aggirare molte retoriche, o almeno di metterle alla prova. Ne risulta una meditazione a due voci sul misterioso rapporto fra il vissuto e lo scritto, sui limiti del dicibile, su ciò che sta prima e dopo ogni libro che si scrive. La freddezza di Thomas Mann e il cuore incendiato di Ibsen, i porcellini d’India sapienti e le polene che guardano la tempesta senza timore, i boccali di birra che mettono l’universo a posto e un Kafka immaginario finalista
del Premio Strega…
Il più giovane interroga e rilancia, il maestro mette in gioco la sua esperienza e soprattutto i suoi dubbi, ma non si limita a raccontare il passato: rompe le convenzioni aneddotiche dell’autobiografia, e immagina il futuro.

Paolo Di Paolo, finalista al premio Strega 2024 con
Romanzo senza umani, è autore tra l’altro di
Dove eravate tutti (2011, premio Mondello e superpremio Vittorini),
Mandami tanta vita (2013, finalista premio Strega),
Una storia quasi solo d’amore (2016),
Lontano dagli occhi (2019, premio Viareggio Rèpaci), tradotti in diverse lingue europee. Per La nave di Teseo ha pubblicato il dialogo con Claudio Magris
Inventarsi una vita (2022) e ha introdotto le riedizioni di alcuni romanzi di Giovanni Comisso.
Raccontami la notte in cui sono nato è il suo romanzo d’esordio, pubblicato per la prima volta nel 2008.

Claudio Magris, nato a Trieste, ha insegnato Lingua e Letteratura tedesca presso le Università di Trieste e di Torino. Ha ricevuto diverse lauree honoris causa e numerosi premi, tra i quali: Prix du meilleur livre étranger 1990, Premio Strega 1997, Premio Principe de Asturias 2004, Friedenspreis des Deutschen Buchhandels 2009, Premio FIL de Literatura en Lenguas Romances 2014, Kafka-Prize 2016. Tra le sue pubblicazioni, ricordiamo con Einaudi
Il mito absburgico nella letteratura austriaca moderna (1963),
Lontano da dove. Joseph Roth e la tradizione ebraico-orientale (1971); con Garzanti
Danubio (1986),
Un altro mare (1991),
Microcosmi (1997),
La mostra (2001),
Alla cieca (2005),
Lei dunque capirà (2006),
Alfabeti (2008),
Non luogo a procedere (2015),
Tempo curvo a Krems (2019). Presso La nave di Teseo ha pubblicato
Istantanee (2016),
Polene. Occhi del mare (2019),
Le toppe di Arlecchino. Esistono i colori? (2021).