Il periodo passato da Giovanni Comisso a Fiume, prima da soldato e poi da volontario nell’esperienza della dannunziana reggenza italiana del Carnaro, è tra i meno conosciuti della sua biografia ma tra i più importanti per comprendere pienamente la sua poetica e la sua traiettoria autoriale.
Questo volume raccoglie per la prima volta gli scritti di Comisso nati nell’ambito dell’esperienza fiumana e presenta una larga messe di testi rari, mai usciti in volume e inediti, tra cui un’opera articolata in due sezioni, Poemi e Poemetti brevi, di cui si erano perse le tracce per quasi un secolo. Sono scritti che hanno valore dal punto di vista storico, perché aiutano a comprendere lo spirito dell’impresa dannunziana. Patriottica ma non nazionalista, italiana ma consapevole e rispettosa delle antiche autonomie, libertaria e lungimirante sul tema dei diritti. Questa produzione si può considerare “metafisica” nel segno di Giorgio de Chirico (un’influenza decisiva ma sottovalutata) e riveste un’importanza cruciale anche dal punto di vista filologico. Consente infatti di entrare nella “officina” di Comisso e comprendere le ragioni dello stile e gli obiettivi dello scrittore. Domina il frammento lirico, continuamente rielaborato e pronto a transitare in opere diverse. Il narratore Comisso, con le sue improvvise illuminazioni, nasce qui.