Italia ingrata. Scritti da Fiume

Il periodo passato da Giovanni Comisso a Fiume, prima da soldato e poi da volontario nell’esperienza della dannunziana reggenza italiana del Carnaro, è tra i meno conosciuti della sua biografia ma tra i più importanti per comprendere pienamente la sua poetica e la sua traiettoria autoriale.

Questo volume raccoglie per la prima volta gli scritti di Comisso nati nell’ambito dell’esperienza fiumana e presenta una larga messe di testi rari, mai usciti in volume e inediti, tra cui un’opera articolata in due sezioni, Poemi e Poemetti brevi, di cui si erano perse le tracce per quasi un secolo. Sono scritti che hanno valore dal punto di vista storico, perché aiutano a comprendere lo spirito dell’impresa dannunziana. Patriottica ma non nazionalista, italiana ma consapevole e rispettosa delle antiche autonomie, libertaria e lungimirante sul tema dei diritti. Questa produzione si può considerare “metafisica” nel segno di Giorgio de Chirico (un’influenza decisiva ma sottovalutata) e riveste un’importanza cruciale anche dal punto di vista filologico. Consente infatti di entrare nella “officina” di Comisso e comprendere le ragioni dello stile e gli obiettivi dello scrittore. Domina il frammento lirico, continuamente rielaborato e pronto a transitare in opere diverse. Il narratore Comisso, con le sue improvvise illuminazioni, nasce qui.

Giovanni Comisso

Giovanni Comisso è nato a Treviso nel 1895. Dopo gli studi classici si arruola volontario, partecipando alla Prima Guerra Mondiale e all’impresa di Fiume. Rientrato dal fronte, prosegue gli studi a Genova e poi a Siena; si laurea in Legge, ma abbandona presto l’attività da avvocato, per lavorare come libraio a Milano e successivamente come mercante d’arte a Parigi, dove ha un lungo sodalizio con il pittore De Pisis e con lo scultore Arturo Martini. Prolifico scrittore e giornalista, ha vinto il Premio Bagutta con Gente di mare (1928), il Premio Viareggio con Capricci italiani (1952) e il Premio Strega con Un gatto attraversa la strada (1955); ha viaggiato in Italia e all’estero come inviato speciale, collaborando con “Solaria”, “L’Italiano”, “Il Mondo” e i quotidiani “Corriere della Sera”, “Il Giorno” e “Il Gazzettino”. Muore nel 1969 a Treviso, che gli intitolerà dieci anni dopo l’omonimo Premio letterario. Presso La nave di Teseo sono apparsi: Gente di mare (1929, nuova edizione 2020), Gioventù che muore (1949, nuova edizione 2019), Un gatto attraversa la strada (1955, nuova edizione 2022), Cribol (1964, nuova edizione 2023).