Dalla penna di uno dei più importanti critici musicali italiani, il racconto vivido, intimo ed eternamente innamorato dei più grandi jazzisti internazionali: da Miles Davis a Keith Jarrett, da Louis Armstrong a Chet Baker, da Ella Fitzgerald a Ornette Coleman.
Una raccolta di storie, fotogrammi e dialoghi preziosi, costruiti sulla competenza ma anche sull’istinto, un pezzo di storia del giornalismo che ha fatto dell’esperienza dal vivo, dell’ascolto ininterrotto – anche a distanza di migliaia di chilometri o di decenni – la pietra angolare della propria ricerca. Un compendio estremamente ricco e particolareggiato della musica jazz, della sua evoluzione e dei suoi più grandi protagonisti, ma anche l’esempio di come lo sguardo del critico sappia intrecciare vite e voci, unendovi la propria. “
Il jazz aveva di speciale il suono spericolato e travolgente degli strumenti, la voce riconoscibile di una persona attraverso la sua tromba o il suo sassofono. C’erano, ci sono i cantanti, e anche loro improvvisano frasi, scat, suoni e urla come se fossero strumenti a fiato. Ma il fatto che rendeva più romantici quegli ‘strani’ musicisti era il mistero, l’essere sempre in bilico tra inferno e paradiso, genio e follia.” (Giacomo Pellicciotti)