La bambolaia

Monaco di Baviera, 1918. La giovane Hermine Moos, fabbricante di bambole, incontra il pittore Oskar Kokoschka, dal quale riceve una strana commissione: creare una bambola che riproduca esattamente e a grandezza naturale le sembianze di Alma Mahler, musa e amante di numerosi artisti. Tra gli altri lo stesso Kokoschka che, vittima di una furiosa passione per Alma, non riesce a sopportare di essere stato abbandonato. Nonostante la stravagante richiesta, Hermine rimane colpita dalla sua disperazione e si mette all’opera. I due iniziano un fitto scambio epistolare: lui le invia schizzi di Alma e richieste precise su dettagli e consistenza di determinate parti del corpo, lei gli risponde con fotografie che documentano il lavoro svolto. Oskar è estremamente esigente e la ragazza si dedica anima e corpo all’impresa, sempre più coinvolta nel folle progetto. In una Germania prostrata dalla sconfitta, affollata di reduci della Prima guerra mondiale tra i quali un giovane Hitler che dipinge acquerelli per pochi soldi e aizza lo scontento nelle birrerie, quello che all’inizio sembrava solo un lavoro bizzarro diventa per la giovane donna una morbosa ossessione.

Un romanzo avvincente e perturbante sulla forza della passione, le sue derive, le sue tragiche conseguenze.

Giuseppina Manin

Giuseppina Manin collabora alle pagine Spettacoli e Cultura del “Corriere della Sera”. Esperta di musica classica e di cinema, ha seguito per circa trent’anni i principali festival europei, da Cannes a Venezia a Berlino. Ha pubblicato diversi libri, di cui quattro con Dario Fo: Il mondo secondo Fo. Conversazione con Giuseppina Manin (2007), Il Paese dei misteri buffi (2012), Un clown vi seppellirà (2013) e Dario e Dio (2016). È inoltre autrice di: Nel giardino della musica. Claudio Abbado: la vita, l’arte, l’impegno (2015), e Ho visto un Fo (2017). Con il romanzo Complice la notte ha vinto nel 2022 il Premio Letterario Internazionale Città di Moncalieri.