Da Machiavelli ad Agrippa di Nettesheim, da Folengo all’Aretino, da Sebastian Brant a Rabelais, il simbolo dell’asino appare con insistenza nella letteratura del Cinquecento fino ad assumere un ruolo rilevante nelle opere di Giordano Bruno. Questo volume analizza per la prima volta la concezione bruniana dell’asinità, in una prospettiva che capovolge la tradizionale (e banale) interpretazione esclusivamente negativa del simbolo. L’asino rivela così la sua doppia connotazione: all’asinità negativa (ozio, arroganza, unidimensionalità) si affianca il polo speculare dell’asinità positiva (fatica, umiltà, tolleranza).
L’asino si ricollega, infatti, alla duplice natura dei Sileni di Erasmo: basta andare oltre la rozza immagine esteriore dell’asinità, per conoscere i tesori gelosamente custoditi al suo interno. E proprio attraverso questo gioco di rovesciamenti è possibile ripercorrere i grandi temi della filosofia di Bruno: la conoscenza, la scienza, la religione, i miti, la civiltà, il linguaggio, la letteratura.
Questa terza edizione presenta un’appendice iconografica accresciuta, nuovi paragrafi con originali scoperte e la premessa del Premio Nobel Ilya Prigogine per la prima volta tradotta in italiano. .
Nuccio Ordine (Diamante, 1958 − Cosenza, 2023) è stato professore ordinario di Letteratura italiana nell’Università della Calabria e Presidente del Centro Internazionale di Studi Telesiani, Bruniani e Campanelliani. Le sue opere sono tradotte in 24 lingue (33 paesi), tra cui cinese, giapponese e russo. Presso La nave di Teseo ha pubblicato
Classici per la vita (2016),
La cabala dell’asino. Asinità e conoscenza in Giordano Bruno (2017),
Gli uomini non sono isole. I classici ci aiutano a vivere (2018) e
George Steiner. L’ospite scomodo (2022). Fellow dell’Harvard University Center for Italian Renaissance Studies e della Alexander von Humboldt Stiftung, è stato invitato in qualità di Visiting Professor in diversi istituti di ricerca e università negli Stati Uniti (Yale, NYU), in America Latina (Universidad de San Buenaventura di Bogotà e Università Iberoamericana di Città del Messico) e in Europ (EHESS, ENS, Paris-IV Sorbonne, CESR di Tours, IEA Paris, Warburg Institute, Max Planck di Berlino). È stato Membro d’Onore dell’Istituto di Filosofia dell’Accademia Russa delle Scienze (2010) e membro dell’Academie Royale de Belgique (2020) e del Consiglio scientifico della Treccani. In America Latina e in Europa ha ricevuto sei dottorati honoris causa. È stato insignito in Francia delle Palme Accademiche (Chevalier 2009 e Commandeur 2014) e il Presidente della Repubblica gli ha concesso la Legion d’honneur (2012). Nel 2023 ha ricevuto il premio Principessa delle Asturie. Il Presidente della Repubblica lo ha nominato Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (2018). In Francia ha diretto, con Yves Hersant, tre collane di classici (Les Belles Lettres) e in Italia la collana “Classici della letteratura europea”.