La filosofia è un esercizio

La filosofia, se vuole davvero essere all’altezza di una vocazione critica rispetto al mondo e all’esperienza, dovrebbe essere soprattutto un esercizio. Cioè qualcosa che si pratica in prima persona, con un certo margine di rischio. Seguire il percorso di pensiero e ricerca di Pier Aldo Rovatti significa fare i conti con quasi cinquant’anni di cultura italiana: Giorgio Strehler e Paolo Grassi, l’amicizia con Derrida, il lavoro editoriale, la partecipazione all’esperienza di “Alfabeta”, i cosiddetti anni di piombo, Franco Fortini e Gillo Dorfles, l’incontro con Basaglia, il ’68 e le lotte politiche, il suo maestro Enzo Paci, che dialoga con Husserl, Ricoeur e Merleau-Ponty, la direzione di “aut aut”. Ogni incontro è un pezzo di pensiero che entra, di riflesso, nell’elaborazione teorica di un intellettuale che ha costruito il suo modo di fare filosofia parlando sempre con semplicità anche di cose complesse. Che non significa renderle banali, ma mettere davanti a chi le ascolta una scala, e invitarlo a salire.




Nicola Gaiarin

Nicola Gaiarin (Portogruaro, 1972) lavora da molti anni su modelli sperimentali di formazione e consulenza nelle organizzazioni. Allievo a Trieste di Pier Aldo Rovatti, si è occupato di letteratura, cultura pop e musica. Fa parte del collettivo di social art DMAV, è tra i fondatori del circolo di cinema Estate violenta e redattore di “aut aut”.

Pier Aldo Rovatti

Pier Aldo Rovatti (Modena, 1942), filosofo e editorialista, si è formato a Milano alla scuola di Enzo Paci. Alla fine degli anni settanta si trasferisce a Trieste dove insegna Filosofia contemporanea fino al 2012. Con Gianni Vattimo teorizza, nel 1983, il “pensiero debole”. Autore di numerosi testi, ha svolto una considerevole attività di pubblicista su “la Repubblica”, “Il Piccolo” di Trieste e “l’Espresso”.