Questo romanzo, benché illustrato a colori, è dominato dalla nebbia. È nella nebbia, infatti, che si risveglia Giambattista Bodoni, detto Yambo, dopo un incidente che gli ha fatto perdere la memoria. Al risveglio, il dottor Gratarolo gli pone delle semplici domande per controllare il suo funzionamento cerebrale, ma quando gli chiede come si chiami, il protagonista esita un attimo e risponde “Arthur Gordon Pym”. Accompagnandolo nel lento recupero di se stesso, la moglie Paola lo convince a tornare nella casa di campagna dove ha conservato i libri letti da ragazzo, i quaderni di scuola, i dischi che ascoltava allora. Così, in un immenso solaio tra Langhe e Monferrato, Yambo rivive la storia della propria generazione, tra Giovinezza e Pippo non lo sa, tra Mussolini, Salgari, Flash Gordon e i suoi temi scolastici di piccolo Balilla. Il recupero, seppur lento, porta i suoi frutti, ma si arresta di fronte a due vuoti ancora nebbiosi, le tracce di un’esperienza forse atroce vissuta negli anni della Resistenza e l’immagine di una ragazza amata a sedici anni, elementi che potrebbero permettere nuovamente al buio e all’oblio di impossessarsi della mente di Yambo, stavolta per sempre.
La misteriosa fiamma della regina Loana è il romanzo più autobiografico di Umberto Eco, una fantasmagoria che accende la memoria viva del passato con l’amore per la musica, i libri e le storie raccontate.