Due postazioni. Una linea di confine. Una guerra. Un inverno gelido. La neve, caduta in abbondanza, taglia i collegamenti. Sui due fronti i soldati sono costretti a vigilare gli uni gli altri. Non solo. I due fronti sono costretti a dialogare, a varcare uno il confine dell’altro. Ma forse non è una necessità, forse è un inganno. Forse è una provocazione. Un caporale – al comando a causa della assenza dei superiori, quando il bianco della neve sfuma i confini tra le cose – si trova di fronte a scelte che decideranno il suo destino e quello dei suoi compagni. Un racconto fulminante sulla guerra, la nostalgia, il desiderio, la potenza silenziosa della natura.
Ismail Kadare è considerato uno dei più grandi autori europei. Nato e cresciuto in Albania, ha lasciato il paese nel 1990 in contrasto con la dirigenza comunista, e ha chiesto asilo politico in Francia. La sua opera va dalla poesia alla narrativa alla saggistica. Ha vinto il Prix Méditerranée per stranieri con
La Pyramide. Dal 1996 è membro associato a vita dell’Académie des sciences morales et politiques. Nel 2005 gli è stato riconosciuto l’International Booker Prize, mentre nel 2009 ha vinto il premio Principe delle Asturie. È stato più volte candidato alla selezione finale per il Premio Nobel. Nel 2018 è stato insignito del Premio Internazionale Nonino. La nave di Teseo, presso cui è in corso di riedizione la sua opera, ha pubblicato
La bambola (2017) e
La provocazione (2018),
Aprile spezzato (2019),
La città di pietra e
Le mattine al Café Rostand (2021).