“L’amicizia è una religione senza Dio né Giudizio finale. E non c’è neppure il diavolo. Una religione che non è estranea all’amore. Ma un amore dove la guerra e l’odio sono proscritti, dove il silenzio è possibile.”
L’amicizia, occasionale o fedele, è un sentimento che non tollera alcuna mancanza. È un atto di fede totale nell’altro, al punto che il suo tradimento è vissuto come una forma silenziosa di assassinio. Tahar Ben Jelloun esplora questo giardino segreto, le sue meraviglie e le sue ferite, e per farlo racconta di sé: dall’infanzia ad oggi, dalla scuola coranica al premio Goncourt, il viaggio di uno scrittore nella memoria di un sentimento raro e prezioso.
Tahar Ben Jelloun è nato a Fès (Marocco) nel 1947, vive a Parigi. Poeta, romanziere e giornalista, ha vinto il Premio Goncourt nel 1987. Tra i suoi numerosi libri,
Creatura di sabbia (1987),
Notte fatale (1988),
L’estrema solitudine (1999),
L’Islam spiegato ai nostri figli (2001),
Amori stregati (2003),
L’ultimo amico (2004), “La fatalità della bellezza”, in
Notte senza fine. Amore, tradimento, incesto con Amin Maalouf e Hanif Kureishi (2004),
Non capisco il mondo arabo (2006),
Partire (2007),
L’uomo che amava troppo le donne (2010),
Fuoco (2012),
L’ablazione (2014),
È questo l’Islam che fa paura (2015),
Racconti coranici (2015). Presso La nave di Teseo sono usciti
Il matrimonio di piacere (2016),
Il terrorismo spiegato ai nostri figli (2017), la nuova edizione ampliata di
Il razzismo spiegato a mia figlia (2018),
La punizione (2018),
Insonnia (2019),
La filosofia spiegata ai bambini (2020),
Dolore e luce del mondo (2021),
Il miele e l'amarezza (2022),
L’urlo (2023),
Gli alberi raccontati ai bambini (2024), ed è in corso di pubblicazione tutta la sua opera narrativa.