L’amore e altre forme d’odio

Un perizoma di tulle smaschera un adulterio, una lezione di geografia degenera in una vendetta tra ex coniugi, una cena tra coppie annoiate trasforma la moquette in sabbie mobili, una gatta da sterilizzare avvicina due uomini che hanno amato la stessa donna. Nel chiuso delle case, al riparo da occhi indiscreti (eccetto quelli dell’autore che, diabolico, ci racconta tutto), si consuma un’epica familiare fatta di piccoli, a volte impercettibili, moti d’amore ma anche d’odio (e viceversa), che si accendono e si spengono nel giro di poche pagine, in tre o quattro movimenti fulminei quanto perfetti.
Luca Ricci ha scritto storie d’amore a modo suo, stilizzando personaggi, atmosfere e temi, spingendosi oltre il minimalismo e, per assurdo, aggiornando quel che Italo Calvino chiamò “fantastico quotidiano”. Narrazioni modulari, tagliole implacabili, haiku in prosa: quale che sia la definizione, questo libro è un riferimento imprescindibile per l’arte del racconto.

Luca Ricci

Luca Ricci è nato a Pisa nel 1974 e vive a Roma. Ha scritto L’amore e altre forme d’odio (2006, Premio Chiara, nuova edizione La nave di Teseo, 2020), La persecuzione del rigorista (2008), Come scrivere un best seller in 57 giorni (2009), Mabel dice sì (2012), Fantasmi dell’aldiquà (2014), I difetti fondamentali (2017). Per La nave di Teseo ha pubblicato Gli autunnali (2018), Trascurate Milano (2018) e Gli estivi (2020) e I primaverili (2023), che chiude la quadrilogia delle stagioni.