L’arte racconta Dio

È possibile rappresentare il volto di Dio? E come? Se Dio diventa l’oggetto della nostra rappresentazione, possiamo credere che sia il suo mistero stesso a farsi immagine, a prendere forma? Il domenicano Giuseppe Damigella, teologo e artista, cerca di dare una risposta a queste domande e affronta un tema quanto mai attuale. Lo fa conducendo il lettore in un viaggio dentro l’arte, attraverso le tele che hanno più da vicino esplorato la natura di Dio: dalla Trinità dipinta da Andrej Rublëv alla Visitazione del Pontormo, dalle complesse geometrie di Masaccio ai toni drammatici scelti per rappresentare l’immolazione da El Greco, da Michelangelo al Domenichino, da Lorenzo Lotto a Paolo il Veronese, da Simone Martini a Dante Gabriel Rossetti e Marc Chagall. Un’opera ampia, ragionata, brillante. Un itinerario artistico e filosofico che si addentra nei misteri non solo dell’arte, ma anche delle Sacre Scritture, guidati dal desiderio di sciogliere un enigma, dall’attenzione al dettaglio dimenticato, sul filo dell’incontro simbolico tra Antico e Nuovo Testamento, tra terra e cielo, tra uomo e Dio.




Giuseppe Damigella

Giuseppe Damigella (1956) entra nel 1981 nell’Ordine dei Frati Predicatori (Domenicani). Frequenta la Facoltà di Filosofia e di Teologia all’Università San Tommaso d’Aquino in Urbe (Angelicum) di Roma conseguendo i gradi accademici e la specializzazione in teologia dogmatica con la tesi: Arte e fede. La Mariologia del Beato Angelico. Consegue il diploma di Mariologia presso il Marianum di Roma. Ha insegnato Teologia Dogmatica all’Istituto Teologico di Monreale, Mariologia ed Estetica Teologica alla Facoltà Teologica di Sicilia e Dogmatica alla LUMSA di Palermo. Ha pubblicato: Il Mistero di Maria. Teologia, storia e devozione (2005), Fra’ Angelico. Pittoreteologo del Vangelo con prefazione di Vittorio Sgarbi (2011) ed è autore di vari articoli su riviste domenicane. È anche artista, sue mostre sono state organizzate a Palagonia, Palermo, Enna, Parigi, Venezia, Siracusa, Bari e le sue opere si trovano in chiese e collezioni private sia in Italia che all’estero.