Luglio 1096: fa molto caldo sotto le mura di Nicea. All’ombra dei fichi, nei giardini fioriti, circolano notizie inquietanti: una truppa formata da cavalieri, fanti, ma anche donne e bambini, marcia su Costantinopoli. Si dice che portino, cucite sulla spalla, delle croci in tessuto e che vengano a sterminare i musulmani fin dentro Gerusalemme. Resteranno due secoli in Terra Santa, saccheggiando e massacrando in nome del loro dio. Un’incursione barbara compiuta dall’Occidente contro il cuore del mondo musulmano segna l’inizio di un lungo periodo di decadenza e oscurantismo, e l’eco della violenza di quell’attacco si fa sentire ancora oggi.
Nell’intento di raccontare le crociate da un punto di vista inedito e completo, Maalouf ha fatto ricorso agli scritti degli storici arabi, molti dei quali sconosciuti in Europa, gettando al di là della barricata uno sguardo che ci riserva non poche sorprese: un affresco a colori violenti, ma anche un monito inquietante per i nostri tempi.
Torna in libreria, arricchito da una nuova introduzione dell’autore, il primo saggio scritto da Amin Maalouf, pubblicato nel 1983 e da allora divenuto riferimento critico essenziale per la comprensione del rapporto e delle tensioni più profonde fra il mondo arabo e quello occidentale.
Amin Maalouf è nato in Libano nel 1949 da una famiglia di letterati e giornalisti. Dopo gli studi universitari in Economia e Sociologia, si è trasferito a Parigi nel 1976. Il suo primo libro,
Le crociate viste dagli arabi (1989, nuova edizione La nave di Teseo 2020), è ormai un classico tradotto in moltissime lingue. Ha pubblicato inoltre i romanzi
Col fucile del console d’Inghilterra (1994, nuova edizione La nave di Teseo 2021),
Gli scali del Levante (1997, nuova edizione La nave di Teseo 2020),
Il primo secolo dopo Beatrice (2001),
Origini (2004, nuova edizione La nave di Teseo 2016),
I disorientati (2013),
I nostri fratelli inattesi (La nave di Teseo 2021) e i saggi
Identità assassine (1999, nuova edizione La nave di Teseo 2021),
Un mondo senza regole (2009),
Una poltrona sulla Senna (La nave di Teseo 2016) e
Il naufragio delle civiltà (La nave di Teseo 2019). Nel 1993 gli è stato conferito il premio Goncourt, nel 1999 il premio Nonino, nel 2004 il Prix Méditerranée, nel 2010 il premio Principe delle Asturie e nel 2020 il premio Malaparte e il premio internazionale Tiziano Terzani. Dal 2011 fa parte dell’Académie française, di cui è stato nominato segretario perpetuo nel 2023. Per
Il labirinto degli smarriti, in corso di traduzione in 8 paesi, ha ricevuto il Prix Vauban 2023.