Arrivato a Parigi negli anni ’70, Ben Jelloun ha lavorato come psicologo in un centro per le malattie psicosomatiche: qui ha incontrato e ascoltato per anni un centinaio di pazienti nordafricani, entrando così in quel mondo emotivo segreto che gli immigrati custodiscono, spesso ignorati dal resto della società. Cosa sognano? Cosa soffrono? Come sopportano la mancanza, la solitudine, il desiderio, le privazioni fisiche? Per Ben Jelloun nessun approccio scientifico o saggistico può davvero raccontare la verità di queste esperienze, solo la letteratura può tentare di farlo.
Così nasce Momo, il protagonista di questo romanzo, un immigrato nordafricano “inventato” dall’autore per farsi portatore di una lucida denuncia del razzismo, in un’opera letteraria dal grande respiro poetico.
Tahar Ben Jelloun è nato a Fès (Marocco) nel 1947, vive a Parigi. Poeta, romanziere e giornalista, ha vinto il Premio Goncourt nel 1987. Tra i suoi numerosi libri,
Creatura di sabbia (1987),
Notte fatale (1988),
L’estrema solitudine (1999),
L’Islam spiegato ai nostri figli (2001),
Amori stregati (2003),
L’ultimo amico (2004), “La fatalità della bellezza”, in
Notte senza fine. Amore, tradimento, incesto con Amin Maalouf e Hanif Kureishi (2004),
Non capisco il mondo arabo (2006),
Partire (2007),
L’uomo che amava troppo le donne (2010),
Fuoco (2012),
L’ablazione (2014),
È questo l’Islam che fa paura (2015),
Racconti coranici (2015). Presso La nave di Teseo sono usciti
Il matrimonio di piacere (2016),
Il terrorismo spiegato ai nostri figli (2017), la nuova edizione ampliata di
Il razzismo spiegato a mia figlia (2018),
La punizione (2018),
Insonnia (2019),
La filosofia spiegata ai bambini (2020),
Dolore e luce del mondo (2021),
Il miele e l'amarezza (2022),
L’urlo (2023),
Gli alberi raccontati ai bambini (2024), ed è in corso di pubblicazione tutta la sua opera narrativa.