Julian Treslove e Sam Finkler, amici dai tempi della scuola, non potrebbero essere più diversi. Tanto è belloccio e inconcludente il primo, quanto è carismatico e risoluto il secondo. Treslove è sentimentale, pessimista, incapace di relazioni durature. Finkler è un filosofo pop, un volto noto della televisione, nonché autore di improbabili best seller come L’esistenzialista ai fornelli e Piccolo manuale di stoicismo domestico. Ma soprattutto Samuel Finkler è il prototipo dell’ebreo… o almeno questo è quello che pensa Treslove. Il loro rapporto è sempre stato ambivalente, un misto di ammirazione, competizione e invidia.
Quando un giorno Treslove subisce un’aggressione per strada, la sua vita cambia in modo imprevedibile: colpito da una sorta di “giudaite” strisciante, cercherà di comportarsi da ebreo, di pensare da ebreo, alla ricerca della soluzione di un rebus antico almeno quanto il Vecchio Testamento: l’enigma ebraico – o meglio… l’enigma di Finkler.