L’11 settembre 2001 il mondo occidentale viene stravolto per sempre: due aerei colpiscono le Torri gemelle a Manhattan. L’America è sconvolta, la paura di altri attacchi terroristici si diffonde, ogni arabo diventa sospetto. È a partire da questo scenario che si sviluppa la conversazione – protagonista di questo piccolo quanto lucido e sentito gioiello letterario – tra Tahar Ben Jelloun e sua figlia di dieci anni, a disagio con se stessa e con le proprie origini musulmane, di fronte a una televisione che continua a dire che “i musulmani sono tutti cattivi”. Rispondendo alle domande curiose della bambina, Ben Jelloun affronta le questioni più calde del nostro tempo – la guerra globale al terrore, l’integrazione in Europa, il ruolo delle grandi potenze del mondo arabo – e spiega, con semplicità ma rifuggendo ogni semplificazione, cos’è l’Islam, qual è la differenza tra arabo e musulmano, cos’è il fanatismo, cos’è il terrorismo e, soprattutto, quale spazio ha la tolleranza nel mondo arabo e quali lezioni quest’ultimo ha saputo dare a tutto l’Occidente.
Dopo il best seller mondiale Il razzismo spiegato a mia figlia, Tahar Ben Jelloun torna a raccontare ai ragazzi, e ai loro genitori e insegnanti, il mondo in cui viviamo e le sfide che li aspettano.