Lo scrivano

Un bambino fragile, che sogna la vita e guarda con occhi colmi di meraviglia il mondo intorno a sé, cresce con il dono della fantasia, sensibile ai sentimenti e alle emozioni. Con la stessa intensità, sente i luoghi che attraversa: Fès, la sua città natale, la bianca Tétouan chiusa fra le montagne; Tangeri e Casablanca, le città della vita adulta, porte socchiuse verso l’Europa, e infine Parigi, dove arriverà da studente, innamorato timido alle prese con donne sfuggenti, per iniziare una nuova vita.
Il romanzo più autobiografico di Tahar Ben Jelloun, la storia di una vita si accende tra immagini perdute e il sogno di una vita da scrittore.



Tahar Ben Jelloun

tahar-ben-jellounTahar Ben Jelloun è nato a Fès (Marocco) nel 1947, vive a Parigi. Poeta, romanziere e giornalista, ha vinto il Premio Goncourt nel 1987. Tra i suoi numerosi libri, Creatura di sabbia (1987), Notte fatale (1988), L’estrema solitudine (1999), L’Islam spiegato ai nostri figli (2001), Amori stregati (2003), L’ultimo amico (2004), “La fatalità della bellezza”, in Notte senza fine. Amore, tradimento, incesto con Amin Maalouf e Hanif Kureishi (2004), Non capisco il mondo arabo (2006), Partire (2007), L’uomo che amava troppo le donne (2010), Fuoco (2012), L’ablazione (2014), È questo l’Islam che fa paura (2015), Racconti coranici (2015). Presso La nave di Teseo sono usciti Il matrimonio di piacere (2016), Il terrorismo spiegato ai nostri figli (2017), la nuova edizione ampliata di Il razzismo spiegato a mia figlia (2018), La punizione (2018), Insonnia (2019), La filosofia spiegata ai bambini (2020), Dolore e luce del mondo (2021), Il miele e l'amarezza (2022), L’urlo (2023), Gli alberi raccontati ai bambini (2024), ed è in corso di pubblicazione tutta la sua opera narrativa.