A Tangeri, per vent’anni, cinque uomini si ritrovano ogni mattina al caffè per parlare dei loro problemi e commentare quello che accade nel mondo. In passato hanno amato tutti la stessa donna, Zina, una delle ragazze più belle della città. E tutti l’hanno ferita, forse senza saperlo. Concepita in una notte segnata dalla maledizione, colpita dal destino e condannata per sempre, Zina è stata una bambina, e poi una donna, sempre in disparte perché accusata di portare sventura. Per difendersi, Zina ha fatto della crudeltà il suo modo di essere nel mondo, vendicandosi degli uomini affascinati dal suo aspetto. Così quando Zina ricompare nella vita dei suoi amanti è sempre bella, ma è tornata per sedurre e per distruggere.
Traduzione di Egi Volterrani.
Tahar Ben Jelloun è nato a Fès (Marocco) nel 1947, vive a Parigi. Poeta, romanziere e giornalista, ha vinto il Premio Goncourt nel 1987. Tra i suoi numerosi libri,
Creatura di sabbia (1987),
Notte fatale (1988),
L’estrema solitudine (1999),
L’Islam spiegato ai nostri figli (2001),
Amori stregati (2003),
L’ultimo amico (2004), “La fatalità della bellezza”, in
Notte senza fine. Amore, tradimento, incesto con Amin Maalouf e Hanif Kureishi (2004),
Non capisco il mondo arabo (2006),
Partire (2007),
L’uomo che amava troppo le donne (2010),
Fuoco (2012),
L’ablazione (2014),
È questo l’Islam che fa paura (2015),
Racconti coranici (2015). Presso La nave di Teseo sono usciti
Il matrimonio di piacere (2016),
Il terrorismo spiegato ai nostri figli (2017), la nuova edizione ampliata di
Il razzismo spiegato a mia figlia (2018),
La punizione (2018),
Insonnia (2019),
La filosofia spiegata ai bambini (2020),
Dolore e luce del mondo (2021),
Il miele e l'amarezza (2022),
L’urlo (2023),
Gli alberi raccontati ai bambini (2024), ed è in corso di pubblicazione tutta la sua opera narrativa.