Metodo per diventare un altro

“Una domanda si è imposta al centro della mia vita, ha catalizzato ogni mia riflessione, occupato ogni momento di solitudine: come avrei potuto prendermi quella rivincita sul mio passato, con quali mezzi? Le ho provate tutte.” É. L.

Quasi un decennio dopo Farla finita con Eddy Bellegueule, il suo esordio divenuto un caso editoriale internazionale, Édouard Louis torna a parlare della sua storia e lo fa con un romanzo malinconico, lucido e affascinante. Una storia di apprendimento, di lotta e di metamorfosi per sfuggire alla povertà, alla violenza e all’esclusione. Il racconto del percorso lungo e doloroso che l’ha portato da un’infanzia difficile, segnata dalla miseria economica, morale e culturale, ad affermarsi come una delle voci più forti e interessanti della letteratura francese. Metodo per diventare un altro è un viaggio che, da racconto autobiografico, si fa denuncia della società e del sistema di valori in cui viviamo, ma che vuol essere anche una speranza per chiunque voglia, sopra ogni cosa, essere se stesso.

Édouard Louis

Édouard Louis è nato e cresciuto nell’Alta Francia, in una famiglia della classe operaia. È il primo della sua famiglia a concludere gli studi e, nel 2011, viene ammesso alla Scuola Normale Superiore di Parigi e all’École des hautes études en sciences sociales. Nel gennaio 2014, all’età di 21 anni, pubblica Il caso Eddy Bellegueule, un romanzo autobiografico a lungo recensito dai giornali che ne hanno sottolineato le qualità, e finalista al Premio Goncourt Opera Prima. Nel gennaio 2016 è uscito il secondo romanzo, Storia della violenza, mentre è del 2018 il suo terzo romanzo: Chi ha ucciso mio padre. Insignito di numerosi riconoscimenti e paragonato per la sua scrittura militante a Pierre Bourdieu e William Faulkner, nel marzo del 2014 ha ricevuto anche il premio Pierre Guénin contro l’omofobia e per la parità dei diritti. Dal 2019 insegna a La Manufacture – Haute école des arts de la scène a Losanna.