Un piccolo classico della letteratura sugli animali torna in libreria arricchito di una nuova storia e un nuovo personaggio. Alla fortunatissima autobiografia di Baldo, il primo cane di Franco Marcoaldi, forse il più amato, si aggiunge ora la vicenda di Ribaldo, il suo erede, raccontata dalla voce di una creatura fantastica – un folletto, un coboldo dei boschi – che ci restituisce tutta la tenerezza, l’irruenza e la comicità del nuovo arrivato, insieme alle ansie e ai timori degli esseri umani che l’hanno scelto come compagno di vita.
Con la sua scrittura intrisa di poesia, Marcoaldi ci racconta la magia della vita condivisa da Uomo e Donna con i cani e i gatti che nel corso del tempo si succedono nella casa di campagna abitata da questa strana comunità.
Le gioie più fanciullesche si intrecciano ai dolori più cupi, le amicizie amorose a rapsodici conflitti, in un susseguirsi di eventi grandi e piccoli che offrono il destro a riflessioni filosofiche vertiginose così come, per converso, a esilaranti siparietti.
Soltanto un poeta poteva regalarci con tanta leggerezza e profondità il senso ultimo di ogni vero incontro con l’animale.