Mia madre è un’arma

“Sono poesie bambine, sono volatili, sono piccoli animali molto vispi, sono magnificamente esili. Schiette, bizzarre, leggere, un poco feroci, profonde, tenere. Con uno sguardo nitido sul niente del mondo, il prodigioso ordinario niente di tutti i giorni, che i gemelli vedono col loro sbirciare da un punto di lato, da un grande silenzio, da un ciondolare di ore che sembrano a perdere e invece diventano questo oro delle loro parole. Sono poesie che sembrano sgusciate via, saltate fuori dal loro nascondiglio spesso domestico, come nate per distrazione, con la loro piccola rivelazione gigante, col loro valere per chiunque le leggerà.”
Mia madre è un’arma è la prima raccolta poetica dei registi (e gemelli) Damiano e Fabio D’Innocenzo, un’opera scritta a quattro mani per raccontare in versi sciolti del tempo contemporaneo e dei sentimenti che lo abitano, degli appartamenti in affitto, dei cani amati e dei genitori, del futuro che va registrato e tramandato, della scrittura che – come il cinema – vive di un gesto quotidiano e necessario, radicato nell’intimità delle cose più piccole, microcosmi emotivi, generatori di storie.

fratelli D'Innocenzo

Fabio e Damiano D’Innocenzo sono nati a Roma il 14 luglio 1988. Passano l’infanzia disegnando, scrivendo e scattando fotografie. Senza alcuna formazione accademica, sceneggiano e dirigono il loro primo film La Terra Dell’Abbastanza, che viene presentato con critiche entusiastiche al Festival di Berlino e col quale si aggiudicano il Nastro d’Argento. Nel 2020 esce il loro secondo film, Favolacce, che vince l’Orso d’Argento per la miglior sceneggiatura al Festival di Berlino e il Nastro d’Argento. A completare la trilogia, America Latina nelle sale da febbraio 2022. Con la Nave di Teseo hanno pubblicato Mia madre è un’arma (2019), la loro raccolta poetica di debutto.