“Le melodie, come del resto le lingue, sono state nel corso dei secoli un elemento fondamentale per l’unione tra le civiltà. La musica di Bach, ad esempio, descrive i sentimenti di tutti i popoli del presente, del passato e, a mio avviso, anche del futuro.”
Ramin Bahrami, pianista di fama mondiale formatosi in occidente ma di origini iraniane, si confronta, per la prima volta, con la storia di una delle civiltà più antiche del mondo, scoprendo le origini musicali del mondo persiano. Un universo affascinante di cui sappiamo pochissimo, per mancanza di fonti scritte, ma che rappresenta un tassello fondamentale dello sviluppo della cultura tra Asia ed Europa. I persiani, da sempre al centro di scambi commerciali, seppero mescolare le loro esperienze con quelle delle civiltà mesopotamiche dando vita a un mondo musicale multiforme, tra poesia, danza e canto, che avrebbe influenzato in maniera determinante i greci e con essi l’intero occidente.
Ramin Bahrami ricostruisce questa storia appassionante attraverso lo studio dei testi e dei reperti archeologici e la sua sensibilità di musicista, alla scoperta dei suoni antichi che, ancora oggi, riemergono a sorpresa negli spartiti di Bach e Beethoven.