La terza indagine dell’archivista della polizia di Boston Arthur Jelling è un caso apparentemente risolto. Un uomo è stato ucciso durante una partita di caccia insieme al suo compagno, che ha confessato il delitto. Nessuno nutre dei dubbi sulla convincente versione dell’omicida. Nessuno tranne Arthur Jelling, che ha affinato negli anni il suo fiuto per il crimine ordinando documenti e rapporti in cerca dell’anomalia sfuggita a tutti gli altri. Lì, seduto alla scrivania del suo ufficio, ha imparato che nessuna ipotesi, nemmeno la più ardita, merita di essere scartata.
Giorgio Scerbanenco (1911-1969), nato a Kiev, cresce a Roma ma ancora adolescente si stabilisce a Milano. Negli anni ’30 approda nell’editoria come collaboratore alla Rizzoli e in seguito come caporedattore dei periodici Mondadori, per tornare in Rizzoli nel dopoguerra come direttore dei periodici femminili. Collabora con i maggiori quotidiani e riviste dell’epoca, tra cui il “Corriere della Sera”, “La Gazzetta del popolo”, “il Resto del Carlino” e “Novella”. Scrittore prolifico, ha sperimentato tutti i generi della narrativa ed è riconosciuto come uno dei maestri del giallo italiano, consacrato dal successo della serie di romanzi con protagonista Duca Lamberti e dall’assegnazione del Grand Prix de littérature policière nel 1968. Da questo romanzo Fernando Di Leo ha tratto nel 1969 l’omonimo film. Tutta l’opera di Scerbanenco è in corso di pubblicazione presso La nave di Teseo.