Corse a folle velocità, Amori con la “A” maiuscola, con la “a” minuscola o senza nessuna “a”, ripicche, gelosie, tradimenti, risate e lacrime, personaggi gon ati a colpi di charleston, viaggi su Giove, esplorazioni, balletti, excursus storici e geografici di pura fantasia e sicura inattendibilità, varia, variabile e variopinta umanità, decine e decine di personaggi, centinaia di scenari diversi, spettacolari scene di massa, con la partecipazione straordinaria (fra gli altri) di Caterina d’Austria, guest star nella parte di se stessa.
E sopra tutto e tutti un unico protagonista: l’immancabile, parossistico, ineffabile Carlo, grande mattatore che da solo ma con l’aiuto delle sue assurde capacità conduce un gioco al rimpiattino che sa conquistare il lettore no all’ultima pagina. Una cavalcata frenetica in un mondo dai connotati stravolti, che non conosce regole, non sa cosa sia la logica, non ha mai sentito par- lare di continuità spazio-temporale e la cui unica legge è quella della libertà assoluta.
Scritto con sorprendente talento linguistico e grande senso del ritmo (o meglio ancora, del montaggio), comico e picaresco, Non cogito ergo digito si inserisce di diritto nella tradizione del romanzo surreale del ‘900, con l’autorità e il peso di un kolossal in Cinemascope e la leggerezza di un’avventura totale che sa coinvolgere corpo e mente in un’unica, liberatoria e devastante risata.