Una poltrona sulla Senna

poltrona-senna-maaloufRaccontando la vita e le avventure delle diciotto personalità che si sono succedute sulla 29a poltrona dell’Académie française a partire dal 1634, Amin Maalouf non soltanto traccia il disegno di questa “genealogia in parte fittizia” di cui aveva parlato il suo predecessore Lévi-Strauss, ma ci fa conoscere, come fossero in carne e ossa davanti ai nostri occhi, i protagonisti di quattro secoli di storia francese ed europea.
Se “un romanzo è uno specchio che percorre una strada maestra”, secondo il famoso aforisma di Stendhal, il romanzo di Francia che ci regala Maalouf è una “Leggenda dei secoli” narrata dal punto di osservazione di una poltrona. Il suo primo occupante annega nella Senna, Montherlant si suicida nel suo appartamento affacciato sulla Senna, e l’Accademia stessa ha sede lungo la Senna, in uno spazio compreso tra il Louvre e il quai de Conti: è da qui che si snoda il caleidoscopio di una storia che ancora continua.
Il potere dei re e dei cardinali, degli uomini di spada e di commercio, l’autorevolezza crescente o in declino di filosofi e uomini di scienza, l’influenza dei poeti, dei librettisti, dei drammaturghi e dei romanzieri: tanti sono i volti della gloria che ci parlano da epoche diverse. I conflitti di idee e di personalità, i complotti per far cadere Corneille, Voltaire o Hugo, gli intrighi e le storie d’amore controverse, tessono la trama di questa storia non solo francese, ma dell’Europa intera. Maalouf ricostruisce la querelle sul Cid, ci riporta all’editto di Nantes, alla questione del Giansenismo, all’espulsione dei Gesuiti, all’emergenza della massoneria, alla Rivoluzione francese, al colpo di Stato del 18 Brumaio, alla guerra con la Prussia del 1870, alla Comune di Parigi, alla scoperta dell’anestesia, all’istituzione dei funerali nazionali, sino all’Affaire Dreyfus e alle grandi guerre del XX secolo. A partire da una semplice poltrona, emblema della fragilità della nostra memoria, posta ai bordi della Senna, Amin Maalouf ci fa rivivere – con la partecipazione emotiva di un vero narratore e la ricchezza di dettagli di uno storico delle Annales – tutta la ricchezza di una cultura straordinaria e in continua metamorfosi come quella francese ed europea.

Amin Maalouf

Amin Maalouf è nato in Libano nel 1949 da una famiglia di letterati e giornalisti. Dopo gli studi universitari in Economia e Sociologia, si è trasferito a Parigi nel 1976. Il suo primo libro, Le crociate viste dagli arabi (1989, nuova edizione La nave di Teseo 2020), è ormai un classico tradotto in moltissime lingue. Ha pubblicato inoltre i romanzi Col fucile del console d’Inghilterra (1994, nuova edizione La nave di Teseo 2021), Gli scali del Levante (1997, nuova edizione La nave di Teseo 2020), Il primo secolo dopo Beatrice (2001), Origini (2004, nuova edizione La nave di Teseo 2016), I disorientati (2013), I nostri fratelli inattesi (La nave di Teseo 2021) e i saggi Identità assassine (1999, nuova edizione La nave di Teseo 2021), Un mondo senza regole (2009), Una poltrona sulla Senna (La nave di Teseo 2016) e Il naufragio delle civiltà (La nave di Teseo 2019). Nel 1993 gli è stato conferito il premio Goncourt, nel 1999 il premio Nonino, nel 2004 il Prix Méditerranée, nel 2010 il premio Principe delle Asturie e nel 2020 il premio Malaparte e il premio internazionale Tiziano Terzani. Dal 2011 fa parte dell’Académie française, di cui è stato nominato segretario perpetuo nel 2023. Per Il labirinto degli smarriti, in corso di traduzione in 8 paesi, ha ricevuto il Prix Vauban 2023.