Prima della rivoluzione oggi

Prima della rivoluzione di Bernardo Bertolucci fu presentato il 12 maggio 1964 al Festival del Cinema di Cannes e fece sentire al mondo la voce di un ragazzo di 23 anni dal talento abbagliante, un giovane e coraggioso cineasta molto sicuro di sé, che cavalcava un sogno che non avrebbe abbandonato mai. Prima della rivoluzione è un titolo incapace di invecchiare, il film “giovane per sempre” di un regista giovanissimo ma già cinematograficamente adulto, ancora assai moderno come concezione, idea e stile, un manifesto per i ragazzi di ogni tempo. Un ritratto della borghesia di assoluta contemporaneità, una vivida fotografia della provincia e di una città, Parma, trasformata in un luogo mitizzato, da cui fuggire o in cui sperare di rimanere per sempre.

Questo volume presenta per la prima volta la sceneggiatura del film scritta da Bertolucci col taglio di un “romanzo”, insieme a un ricco apparato di documenti (molti dei quali inediti), fotografie, interventi critici e testi di Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini, Pietro Bianchi, Morando Morandini e Adriano Aprà.

Bernardo Bertolucci

Bernardo Bertolucci (1941-2018), figlio del poeta Attilio, nasce a Parma e nel 1952 si trasferisce a Roma con la famiglia. Si iscrive alla facoltà di Lettere alla Sapienza di Roma, ma non termina l’università per iniziare l’attività cinematografica come aiuto regista di Pasolini in Accattone. Nel 1962 gira il suo primo lungometraggio, La commare secca, su soggetto e sceneggiatura dello stesso Pasolini. Nel 1964 presenta al Festival di Cannes Prima della rivoluzione, che riscuote un grande successo in Francia e lo afferma come il seguace italiano della Nouvelle Vague. Nel 1967 firma il documentario La via del petrolio. Nel 1968 esce Partner, seguito da Strategia del ragno (1970), Il conformista (1970, dall’omonimo romanzo di Moravia) e Ultimo tango a Parigi (1972), che gli varrà un lungo processo per “offesa al comune senso del pudore”. È la consacrazione mondiale di una carriera che proseguirà con grandi successi di critica e pubblico, come Novecento (1976), La luna (1979), La tragedia di un uomo ridicolo (1981), L’ultimo Imperatore (1987, vincitore di 9 premi Oscar e 4 Golden Globe), Il tè nel deserto (1990), Piccolo Buddha (1993), Io ballo da sola (1996), L’assedio (1998), The Dreamers – I sognatori (2003), Io e te (2012). Nel 1997 ha ricevuto il Pardo d’onore al Festival di Locarno, nel 2007 il Leone d’oro speciale alla Mostra del Cinema di Venezia, nel 2011 la Palma d’oro alla carriera al Festival di Cannes e nel 2012 il premio EFA alla carriera.