La felicità è un dono che dovremmo fare a noi stessi. Dopo tutto, ce lo meritiamo.
Si dice che siamo nati per soffrire, ma gli studi provano che la storia dell’uomo avanza alla ricerca di gioia, il nostro principio vitale. Lo testimoniano l’arte, la musica, l’innamoramento. Il sorriso pieno è l’espressione meglio identificabile sul volto: forse perché chi sa riconoscerla trova un amico, e gli amici allenano il buonumore. Un abbraccio seda lo stress, pranzare in compagnia stimola la produzione di endorfine. Con la vicinanza degli altri, a cascata, calano i rischi di depressione, di malattie del cuore, di ipertensione.
Il nuovo saggio di Eliana Liotta, autrice dei best seller L’età non è uguale per tutti e La Dieta Smartfood, suggerisce 25 idee per cercare di vivere con gioia: sono Prove di felicità. Per la prima volta, un libro raccoglie le evidenze scientifiche rilevanti sul tema, i riscontri che provengono dai laboratori e dalle indagini sulle popolazioni. E per la prima volta medici e ricercatori di un grande istituto scientifico e ospedale universitario, il San Raffaele di Milano, collaborano a un progetto che esplora un ingrediente non quantificabile eppure essenziale nella salute di una persona.
Prove di felicità sono i tentativi che ciascuno di noi può sperimentare. Gesti individuali, azioni a volte semplici che possono insegnarci a trarre soddisfazioni dalla vita di tutti i giorni. Nonostante le difficoltà, le perdite, le malattie. La felicità è una scelta ed è nel nostro sguardo.
Ma anche la chimica conta. Il nostro umore è come un palazzo, i cui pilastri non sono altro che combinazioni di atomi e i cui mattoni sono proteine e ormoni, primo fra tutti la serotonina. Persino a tavola possiamo coltivare la felicità, scegliendo i cibi che influenzano i sorrisi e il benessere del corpo: gli happyfood.