Quando Dio ballava il tango

Nel 1978 Corazón Bellati fugge in Italia con la figlia per sottrarsi alla dittatura militare che in Argentina le ha tolto il marito e soffoca il suo paese. A quella terra di speranze dagli spazi sconfinati non smetterà mai di pensare, mentre attorno a lei scorre un romanzo di emigrazione raccontato dallo sguardo delle donne: quelle che partono insieme ai loro compagni, quelle che rimangono ad attenderli, quelle che riempiono l’esistenza degli uomini soli al di là dell’oceano sapendo di non potersi aspettare nulla di più. Un romanzo dai colori sudamericani che percorre la vita di una famiglia e gli avvenimenti di un secolo – gli scioperi della Patagonia negli anni venti, la strage degli indios, il terrore della giunta militare, la morte di Evita, i mondiali del 1978, il tracollo economico del 2001 – ma sempre con lo sguardo rivolto all’Italia dove tutti sognano, prima o poi, di tornare. Un romanzo di memoria, in cui chi ha a lungo vissuto cerca qualcuno disposto ad ascoltare la sua storia per salvarla dall’oblio, e chi è nel pieno della vita non può che colmare di ricordi il tempo struggente dell’attesa. Laura Pariani intreccia le voci della storia per comporre un grande romanzo corale che ha le stesse cadenze di un tango, malinconico, dolente, sensuale e appassionato.




Laura Pariani

Laura Pariani (1951) si è dedicata dagli anni settanta alla pittura e al fumetto; dagli anni novanta soprattutto alla narrativa. Tra i suoi ultimi romanzi: Questo viaggio chiamavamo amore (2015), Che Guevara aveva un gallo (insieme a Nicola Fantini, 2016), “Domani è un altro giorno” disse Rossella O’Hara (2017), Di ferro e d’acciaio (2018). Per la sua opera ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui Premio Grinzane Cavour, Premio Selezione Campiello, Premio Piero Chiara, Premio Elsa Morante, Premio Mondello. Ha all’attivo una ventina di opere teatrali rappresentate in Italia e all’estero. Ha partecipato alla sceneggiatura del film di Gianni Amelio Così ridevano (Leone d’oro 1998).